Sicurezza, tra 15 giorni le telecamere
leggi l’intervista all’ass. alla sicurezza Curto
AIUTO!! A Feltre non si vive più… no!: non per il record di tumori alle vie respiratorie, per l’aumento delle malattie respiratorie nei bambini, per le industrie insalubri, perchè gli affitti sono allucinanti, perchè se sei un migrante senza lavoro vieni cacciato senza tanti complimenti, se ti fai una canna ti arrestano, se vuoi uno spazio da autogestire ti denunciano, se non hai una macchina (e soldi) non ti muovi, se fai un graffito ti multano… MA PER LA CRIMINALITA’!! MA VA LA’!!
RIPROPONIAMO UN COMUNICATO DEL DESIR DI QUALCHE MESE FA’, ANCORA ATTUALE A QUANTO PARE…
I comportamenti di merda non sono causati dalla società che ci circonda in quanto
abbandona e tralascia i suoi pargoli (tranne in situazioni di estrema povertà
e/o emarginazione) ma dalla replicazione dei meccanismi che costituiscono questa
società.
Lo sfruttamento, il potere, la guerra come dominio e forza,
il denaro e le merci oltre i bisogni reali, la coercizione, la concorrenza
indiscriminata, l’individualismo. La violenza inutile che scaturisce per strada,
a casa, sul lavoro solo per il gusto stesso del suo esercizio, per sapere di
poter dominare qualcuno/qualcosa, è cieca e non conseguenza della frustrazione
e della vita sfigata.
I comportamenti del cazzo legati al piccolo mondo di smazzo
in cui sfruttare le sfighe altrui, le infamate derivanti per poter resistere
pochi mesi in più con il proprio commercio, la cancellazione di un concetto di
civiltà in cui almeno chi è in basso cercherà di non fottere i suoi simili,
l’assoluta convinzione della propria esistenza sopra quella di chiunque altro,
l’opportunismo di cui sono permeati questi comportamenti NON SONO dovuti
all’assunzione delle sostanze ma è l’utilizzo che se ne fa che è strumentale.
La repressione non è di certo la soluzione (telecamere,
vigili armati, ronde padane..): le retate, spacciate come un’altra vittoria
contro la droga (magari utilizzando strumentalmente la morte…), non risolvono
le contraddizioni reali, ma fanno parte dello spettacolo securitario che mentre
alimenta la paranoia periodicamente deve dimostrare di avere il controllo della
situazione.
La riduzione del danno è mistificata ad uso e
interpretazione delle solite strutture, lontane dal territorio, dalla strada.
Creare spazi reali e pubblici nei quali si cerca di
costruire una CULTURA del vivere comunitario e dell’autogoverno/autogestione, in
cui si colpisce il comportamento e non la persona, dove questi comportamenti
non hanno OPPORTUNITA’ di svilupparsi perché completamente antitetici al
sentire comune, al desiderio, che attraversa questi spazi.
Il Laboratorio Biopolitico Dèsir è anche questo. Uno spazio
antiproibizionista dove non si smazza, dove la correttezza non è mai
subordinata alla furbizia e all’opportunismo, dove si scazza ma qualcosa dallo
scazzo lo si costruisce, dove la forza non ha ragione sulla potenza delle singolarità
che agiscono, cooperano, cospirano in comune.
Laboratorio
Biopolitico Désir
via montegrappa 32, Feltre