MAY DAY MAY DAY: Assemblea pubblica in preparazione dell’Euromayday 008


Un’occasione che non possiamo perdere


9Marzo008,
Assemblea pubblica in preparazione dell’Euromayday 008
Ore 14.00, Ponte della Ghisolfa, viale Monza 255, Milano

Il primo maggio dello scorso anno, il gigante addormentato ha alzato la
testa: un milione di lavoratori e lavoratrici migranti hanno riempito
le strade di Washington.
Il primo maggio di quest’anno i migranti saranno nuovamente in piazza
negli Stati uniti per reclamare la fine della condizione di illegalità,
della costante minaccia di espulsione, dell’invisibilità che rendono le
loro vite ancora più precarie.
In Italia e in Europa, negli ultimi anni, il movimento dei migranti è
cresciuto nel segno della lotta, dell’organizzazione autonoma e del
protagonismo.

Contro l’invisibilità e il silenzio politico cui la Turco-Napolitano
prima e la Bossi-Fini poi hanno cercato di costringerli, i migranti
hanno preso parola, hanno portato avanti le proprie rivendicazioni.
Percorsi, prese di parola, protagonismo che costituiscono una forza
sociale imprescindibile In Italia e in Europa, l’Euro May Day è stato
un processo fondamentale in cui tutti i precari hanno potuto
sperimentare nuove forme di organizzazione, comunicazione, visibilità e
conflitto Un processo che ha saputo riconoscere la crisi della
rappresentazione tradizionale del lavoro, dando spazio politico a
quelle molteplici e specifiche esperienze di lavoro e di vita che
chiamiamo precarietà.
Un processo che non si è concluso, ma rilancia ogni anno la propria sfida.
Il prossimo primo maggio, a Milano, è un’occasione da non perdere.
Queste esperienze e questi percorsi di lotta possono intrecciarsi.
La specificità delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti, la
doppia precarietà che vivono come lavoratori e a causa del legame tra
permesso di soggiorno e contratto di lavoro, sono un terreno di lotta
che riguarda tutti lavoratori.
È a causa di quel legame che il lavoro migrante diventa una leva per la precarizzazione del lavoro nel suo complesso.
Per questo, una lotta comune dei precari a partire dalla specificità
del lavoro migrante, capace di definire obiettivi condivisi, è molto di
più che semplice solidarietà: è un passaggio obbligato nella lotta alla
precarizzazione sociale All’assemblea del 9 marzo proponiamo una May
Day che sappia esprimere la rabbia, le rivendicazioni di tutti i
precari e le precarie, assumendo come priorità politica la visibilità e
il protagonismo dei migranti.
Pensiamo che quest’anno in modo inedito e forse nuovo il processo della
May Day possa stabilire un legame politico effettivo tra le lotte dei
migranti e quelle degli altri precari.
Crediamo che quest’anno si debba stabilire un collegamento evidente e
vivo tra la giornata del primo maggio in Europa e quella negli Stati
Uniti, nel segno della dimensione globale e transnazionale delle lotte
dei migranti.
Questa è un’occasione da non perdere.

Laboratorio Antirazzista e delle resistenze sociali "L’incontro" – La Spezia
Coordinamento immigrati Brescia
Coordinamento migranti Bologna
Coordinamento migranti Vicenza
Gruppo migranti Torino
Rete dei cittadini di fatto, Milano
Intelligence Precaria