venerdi 20/6, presentazione di: “Perchè amo questo popolo”, storie di resistenza palestinese da Gaza

palestina

La prigione degli sguardi

PRIGIONIERI NOTAV – NOTE DI MATTIA SUL PROCESSO IN VIDEOCONFERENZA

La catena dei forzati e lo sguardo pubblico

Fino al 1836 in Francia sopravviveva la tradizione di far marciare in catene i condannati alla prigione. I futuri galeotti venivano incatenati tra loro con collari di ferro e costretti a marciare sulla pubblica via trascinando i segni della propria condanna e mostrando al popolo, che accorreva numeroso, le conseguenze pronte ad abbattersi su chi violava la legge.
Il cammino verso la reclusione, l’ultimo viaggio prima di sparire dietro l’opacità segreta delle prigioni, avveniva dunque sotto gli occhi di tutti, in un cerimoniale pubblico di forte impatto visivo in grado di sprigionare sentimenti contrastanti. La partenza di queste catene umane richiamava il popolo in massa, esibiva il condannato alla folla, alle ingiurie, agli sputi, ma anche alla commozione, alla simpatia, alla complicità; lo esponeva allo sguardo pubblico e mostrava il suo sguardo al pubblico, in un rituale complesso il cui esito non era scontato. Continue reading →

NoTav tour 2 torna a Venezia

locandina NOTAV

26/4/2014 dalle 15:00 sotto il carcere di belluno

volantino Mirco

corteo antifascista a trento

corteoWEB

Terorista a chi?

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LA RESISTENZA NO TAV CONTINUA!

Scontri in Valsusa – Rifiutiamo il vostro copione

In attesa della scontata ondata repressiva dove si scopriranno cupole di blackblockorganizzatipersovvertireblablabla…

Il gip di Torino Federica Bompieri ha convalidato stamattina gli arresti dei quattro compagni arrestati durante l’assedio al cantiere Tav di domenica 3 luglio in Valsusa.

per scrivergli, dare solidarietà, fargli sentire il nostro calore e la nostra vicinanza

Marta Bifani
Roberto Nadalini
Salvatore Soru
Gianluca Ferrari

casa circondariale
via pianezza 300
10151 torino

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riceviamo e diffondiamo:

Questo comunicato nasce come risposta ai tanti articoli usciti in questi giorni in riferimento agli scontri in Val di Susa. In particolare, l’inderogabilità di queste parole nasce da un articolo particolarmente sconcertante, firmato Zancan sulla copia online de La Stampa. (http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/410044/)

Questo breve comunicato vuole fornire l’interpretazione di quegli stessi eventi sotto un’altra luce, dalla prospettiva di chi compie un’analisi sul significato di “civiltà” e “violenza” inevitabilmente diversa e distante dai giornalisti e dalle giornaliste impegnate a screditare la resistenza attiva di chi ha scelto l’azione diretta anziché gli slogan e i cortei composti, contro la violenza reale di chi ha interessi economici nel progetto Tav.

RIFIUTIAMO IL VOSTRO COPIONE

Quello che i quotidiani in questi giorni stanno riportando in riferimento agli scontri in Val di Susa, getta una luce fioca sulle troppe ombre di questa situazione, liquidata dai media come il solito teatrino pieno di cliché. Rimaniamo basiti, quando leggiamo che dei ragazzi e delle ragazze, scese in strada – e nei boschi – per lottare nel nome della solidarietà e dell’impegno per ciò che è cosa comune, vengono etichettate come balordi e
terroristi. Si parla di facinorosi e facinorose “a cui probabilmente non importa nulla della Tav”; i giornalisti fanno a gara per restituire l’immagine mediatica di questa situazione dalla prospettiva il più moderata possibile della polis democratica. Una democrazia che chiede di accettare l’ingiustizia perché presentata a norma di legge, una burocrazia che scalza l’etica finché il buon senso diviene poco più che un’opinione tra le tante, rispettabile quanto la corruzione e l’ecocidio.

L’apice di questa escalation è stata probabilmente raggiunta con l’articolo comparso su La Stampa e firmato da Zancan, nel quale il giornalista impegna la propria penna per regalarci l’istantanea di un padre addolorato che esprime pubblica vergogna per la figlia-mostro. Zancan disegna abilmente l’intreccio di un romanzo drammatico nel quale la brava ragazza, impiegata d’ufficio con la testa sulle spalle, si lascia trascinare nell’ambiente dell’animalismo radicale e dei centri sociali, in uno scenario noir dalle tinte fosche. L’epilogo di questa novella è scontato: Marta non c’è più, la neo-terrorista verde/nera si ritrova dietro le sbarre a pagare per i suoi errori, perché la giustizia alla fine vince su tutto. Continue reading →

Dalla Valle che Resiste e non si arrende

Appello per la manifestazione nazionale del 3 luglio

Il coordinamento dei comitati No Tav riunito a Bussoleno il 29 Giugno indice per domenica 3 luglio dalle ore 9.00 una manifestazione di carattere nazionale in seguito allo sgombero del presidio della Maddalena.

La manifestazione avrà carattere popolare con l’obbiettivo di assediare le zone di accesso alla Maddalena occupate illegittimamente dalle forze di polizia e dalle ditte incaricate di costruire un immenso campo militare, e non un cantiere, distruggendo il territorio senza alcuna considerazione per l’ambiente, la storia e la civiltà della nostra Valle.

Saremo un popolo in movimento, pacifico e determinato per difendere i beni comuni, la nostra terra e il futuro di tutti e tutte.

Non siamo mai stati un movimento Nimby. La solidarietà di questi giorni ci dice che combattiamo una lotta che riguarda tutti. Per questo invitiamo, quanti hanno a cuore la democrazia del nostro paese, chi ancora ha coraggio d’indignarsi, a partecipare all’assedio.

No TAV! No mafia! No alla militarizzazione!

Si al rispettodella Valle! Si alla volontà di riscatto di tutta l’Italia!

Il coordinamento dei comitati delle Valli No Tav,Torino e Cintura

Bussoleno 29 giugno 2011

INDICAZIONI IN PROGRESS

  • Attraverso i siti internet e un numero telefonico dedicato faremo circolare le informazioni necessarie per raggiungere la manifestazione.
  • Inviatiamo tutti  a portarsi scarponi, pranzo al sacco e acqua
  • Per chi arriva il sabato ci sarà la possibilità di campeggiare a Venaus e a Torino

Si stanno definendo i dettagli logistici di quella che si annuncia una giornata con varie decine di migliaia di partecipanti. L’appuntamento per i vari concentramenti sarà alle 9,00.

La morfologia della valle, stretta nella zona di Chiomonte, unita al traffico domenicale turistico e per eventi sportivi, complica l’afflusso ed il parcheggio di auto e pullman, ma si stanno verificando soluzioni che consentano lo smistamento in tempi ragionevoli, compatibili con lo svolgimento successivo della manifestazione.

Appena siano compiutamente definite, le indicazioni logistiche saranno pubblicate sui vari siti web del movimento e fatte circolare in rete.

Una possibilità alternativa comunque valida è l’utilizzo del treno fino a Chiomonte: il concentramento alla stazione, che è quello col percorso più breve di corteo fino alla Maddalena, proseguirà fino alle 10,30. Questo consentirà ai partecipanti di scegliere tra tre possibili partenze da Torino Porta Nuova: 7,20 (arrivo 8,26); 8,15 (arrivo 8,56); 9,05 (arrivo 10,07).

CONTINUATE A SEGUIRE SUL SITO GLI ANNUNCI CHE SARANNO PUBBLICATI CON RELATIVI DETTAGLI.

Ci vediamo domenica.

 

VENITE IN VALSUSA

riceviamo e pubblichiamo questo appello nazionale

Da tre settimane resiste e persiste il presidio permanente del territorio
della Maddalena a Chiomonte.
In seguito ai proclami del ministro Maroni e alle provocazioni dei vertici
piemontesi del PD abbiamo validi motivi per pensare che dall’inizio della
prossima settimana possa verificarsi il tentativo di sgombero del presidio
finalizzato all’installazione del cantiere. A questo proposito rinnoviamol’invito a venirci
a trovare, non soltanto per aiutarci a difendere la terra e il futuro di tutti
dai blitz invocati a gran voce da maggioranza e minoranza in parlamento e a
Torino, ma anche per condividere con noi tutto il resto.
Fino ad oggi, tra un allarme e l’altro, abbiamo continuato con ciò che
abbiamo sempre fatto: confrontarci con chi ci viene a trovare, organizzare
conferenze, concerti, assemblee, spettacoli teatrali, visite guidate a siti archeologici
nei luoghi interessati dal progetto TAV…. Così come non rinunciamo alle
nostre cene condivise e alla convivialità.
La val di Susa è incorreggibile, a volte perfino incosciente: ma forse anche
per questo la resistenza notav è vista come una sorta di bene comune da
difendere, una ricchezza anche per molti che non vivono in valle.
Beh, venite.
Se vi fermate a dormire non dimenticate tenda e sacco a pelo…
per la cucina ci pensa la Val di Susa!

L’ASSEMBLEA DELLA LIBERA REPUBBLICA DELLA MADDALENA NO TAV
Chiomonte 11 giugno 2011